L’aggiornamento dei criteri di valutazione del merito creditizio e gli obblighi in tema di manutenzione della qualità dei crediti, offrono l’occasione per far evolvere il dialogo tra imprese e sistema finanziario. In questo contesto, l’advisory finanziaria può svolgere un ruolo decisivo per accelerare il processo e consolidare le relazioni.
Le prescrizioni in tema di monitoraggio dei flussi di cassa prospettici previste dal nuovo Codice della Crisi e dell’Insolvenza delle Imprese (“CCII”) presentano importanti collegamenti con le linee guida EBA in materia di concessione e monitoraggio dei prestiti (“Linee guida EBA”).
Il combinato disposto del CCII che obbliga le società a istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa e delle indicazioni desumibili dalle Linee guida EBA in tema di approccio alla valutazione del merito creditizio e manutenzione dei finanziamenti in essere, ha indotto un cambio di paradigma nel rapporto tra imprese e enti finanziatori.
Sebbene molte imprese percepiscano gli adeguati assetti organizzativi come un set di adempimenti che intercedono con le prassi aziendali e le banche stiano innovando i processi di misurazione della qualità del portafoglio crediti, il comparto dell’advisory finanziaria specialistica può partecipare ad entrambi i percorsi evolutivi, contribuendo ad accrescere l’efficacia delle informazioni fornite dalle imprese e trasferendo tali informazioni al sistema bancario in modo schematico e continuativo.
Le imprese, a prescindere dalle dimensioni assolute, devono pertanto introdurre modelli di controllo di gestione e di previsione dei flussi di cassa, dotati di un livello di dettaglio proporzionato allo stato di salute aziendale, congruente al livello di complessità dei processi presidiati e coerente con le caratteristiche del mercato di riferimento in cui operano. Modelli già consolidati tra le aziende dotate di CFO interni ovvero che impiegano forme evolute di advisory finanziaria continuativa, in grado di scendere nel merito delle singole operazioni e monitorarne le evoluzioni. Tale approccio, costituisce una forma di accompagnamento sostanzialmente diversa dal supporto specifico per l’ottenimento di nuova finanza estemporaneo, tipico della finanza di relazioni.
Il mondo bancario è chiamato invece ad evolvere le modalità per la valutazione del merito creditizio adottando criteri e metriche proporzionati alla tipologia di clientela ed alle finalità delle operazioni e monitorare costantemente la qualità crediti, individuando la sussistenza, corrente e prospettica, delle condizioni per la sostenibilità del debito e la presenza di strumenti in grado di far emergere tempestivamente l’esigenza di interventi correttivi.
I dati storici cedono il passo ai modelli di previsione ed i sistemi di monitoraggio delle capacità di rimborso
La parola d’ordine, sia per le imprese sia per le banche è quindi forward looking, ovvero i bilanci e le situazioni economico finanziarie a data recente restano la condizione necessaria per la valutazione del merito creditizio, ma le operazioni possono essere deliberate solo in presenza di modelli previsionali sottoposti ad aggiornamenti periodici che consentono la verifica nel tempo della capacità di restituzione.
Aggiornamenti condivisi con il sistema bancario, il quale, oltre ad essere facilitato nell’adempimento ‘’manutentivo’’ delle operazioni outstanding, diviene un reale partner finanziario sistematicamente aggiornato, pronto a valutare sia operazioni di crescita interna ed esterna sia ipotesi di rimodulazione e riscadenzamento di piani di ammortamento in essere.
Evoluzione delle valutazioni di merito creditizio
Gli organismi vigilati sono chiamati quindi ad integrare concretamente le valutazioni basate sulle informazioni storiche, andamentali e reputazionali svolgendo accurati riscontri di merito sull’impresa richiedente, considerata singolarmente ovvero inquadrata nel gruppo di riferimento, e sull’operazione.
Quelli che impropriamente vengono definiti aspetti qualitativi e che si sostanziano in dati e informazioni aggiuntive alle analisi automatizzate, fungendo attualmente da corollario alle valutazioni affidabilità, assumono un rilievo portante nelle Linee Guida EBA.
Il modello di business, la struttura organizzativa, le strategie di marketing, la qualità della filiera e la capacità della stessa di generare valore aggiunto, divengono pertanto momenti di analisi puntuali e decisive nell’iter istruttorio. Per consentire tali valutazioni, tuttavia, le proiezioni su cui misurare la capacità di rimborso e le dimensioni dell’operazione, devono basarsi su metriche comprensibili e riscontrabili con benchmark attendibili, adottando stress test ragionevoli commisurati alle probabili oscillazioni delle assumptions.
Per previsioni e analisi forward looking, non si intende quindi il semplice sviluppo lineare della generazione dei ricavi, dell’approvvigionamento dei fattori produttivi e dei flussi di cassa ad essi connessi, in genere impostato in modo inerziale, bensì un’analisi di scenario impostato su più variabili definite sulla base delle specificità aziendali, rese progressivamente più affidabili grazie a track record risalenti ed alla maturazione delle esperienze apprese.
Dalle analisi di scenario, devono potersi leggere, e successivamente monitorare e governare, gli indici ed i valori chiave come: PD, PFN, Acid test, Free Cash Flow, Debt Service Coverage Ratio, Interest Coverage Ratio, ecc..
Per quanto riguarda la probabilità di default, risulta estremamente utile l’impiego di piattaforme, già sperimentato da tempo da R&P, che consentono il monitoraggio ed il confronto su base dati ampie e circostanziate che consentono di raffinare le analisi stand alone che restituiscono dati non confrontati con le medie e gli andamenti del settore di riferimento.
Dalla finanza di relazioni alle relazioni finanziare
La manutenzione della qualità del credito da parte del mondo bancario che eroga finanziamenti a breve e medio lungo termine, non può essere effettuata solo basandosi sulla lettura, per quanto evoluta ed assistita dall’Intelligenza Artificiale, dell’andamento dei flussi desumibile dai conto correnti e la Centrale dei rischi, ma necessita di modelli di pianificazione e monitoraggio. Modelli previsti dal CCII, ma che dovrebbero essere costruiti sulla base della consapevole e precisa volontà della governance e del management di instaurare un nuovo rapporto tra impresa e mondo finanziario e non come mero adempimento formale.
In questa ottica, per advisory finanziaria evoluta si intende un modello di accompagnamento rivolto ad imprese che beneficiano di finanziamenti da parte di terzi, le quali, a prescindere dalle dimensioni assolute e dalla complessità del contesto nel quale operano, si dotano di strumenti chiari ed attendibili, sottoposti ad aggiornamenti mensili e volontariamente trasferiti agli enti finanziatori, in una logica di trasparente compartecipazione al rischio di impresa.
Tale modello, consente di trasformare la manutenzione dei crediti, da adempimento passivo per il sistema bancario ad occasione per consolidare le relazioni tra banca e impresa, rafforzare la crescita reputazionale e creare nuove forme di partnership su cui pianificare sia strategie di crescita sia la condivisione di momenti di tensione temporanea ovvero strutturale, reperendo comunque, ed in ogni caso, le soluzioni più vantaggiose per le parti interessate.
Verso un nuovo modello di advisory finanziaria
L’adozione degli adeguati presidi organizzativi induce, quindi, al ripensamento dei modelli di pianificazione e controllo, ma come molti adempimenti vincolanti vengono percepiti come un onere che non genera un reale rendimento. Cambiando prospettiva, interpretando la qualità del monitoraggio delle previsioni come fattore qualificante e premiante nelle interlocuzioni con il sistema bancario, il set di informazioni da gestire assume un significato del tutto diverso e presenta, come risvolto tangibile, la crescita della qualità del credito e della reputazione aziendale verso il sistema finanziario.
R&P sta sperimentando con successo questo modello di monitoraggio basato su metriche definite ad hoc che consentono di assolvere agli oneri previsti dagli adeguati assetti organizzativi e, al contempo, di restituire indici di immediato impiego pratico, funzionali al monitoraggio della qualità dei crediti erogati dal sistema bancario.
L’onere introdotto dal CCII, nella nuova interpretazione adottata da R&P, diviene una leva per instaurare un dialogo continuo e non più estemporaneo tra sistema finanziario e le imprese, creando le condizioni sia per il consolidamento strutturale e qualificato delle relazioni sia per la mitigazione dei rischi e prevenzione delle crisi.
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Cover Trends in Extinction from Climate Change | by Alisa Singer – www.environmentalgraphiti.org – © 2018