Dark Light
image_print

Le banche europee di piccole e medie dimensioni svolgono un ruolo decisivo per le economie territoriali e lo sviluppo imprenditoriale di interesse locale.


Come riportato dal Single Resolution Board (“SRB”)[1] nell’ultimo report “Pianificazione della risoluzione e gestione della crisi delle banche di piccole e medie dimensioni nel 2022 e 2023 , l’universo degli operatori bancari di piccole e medie dimensioni è composto da circa 2000 entità attive in Europa al 1° gennaio 2023.

Nel LSI Supervision Report 2022, viene confermata la continua crescita del patrimonio medio che ha raggiunto a una quota pari al 18% del totale delle attività bancarie nell’area dell’euro, in aumento rispetto al 2015 (16,7%). Il peso del settore degli enti di piccole e medie dimensioni varia notevolmente su base geografica, mentre in Lussemburgo e Germania pesano circa il 40%, in Italia rappresentano un valore pari alla media europea, molto meno rilevante è la presenza in paesi come la Grecia (3,5%) e la Francia (2,9%).

LSI supervision report 2022 Chart 2 – Market share of SIs and LSIs by country

Il comparto delle banche di piccole e medie dimensioni agisce con modelli di business molto diversificati, partendo dalla situazione in Italia, il comparto presenta un significativo potenziale inespresso in particolare per quanto riguarda il finanziamento del circolante con un particolare focus sul factoring ed il credito di filiera.

Il mercato del factoring in Italia

In base alle ultime rilevazioni periodiche Assifact, il mercato in Italia ha raggiunto a novembre i 251 Miliardi di impieghi, coperti per l’85% circa da dieci grandi società di factoring con turnover superiore ai 5 Miliardi e la restante quota suddivisa tra numerosi altri operatori con turnover di piccole dimensioni.

Fonte – Assifact – Relazione preliminare di Novembre 2023    |          Elaborazione R&P su dati Assifact

Gli aspetti del mercato del factoring che si intende evidenziare, vedono una prevalenza assoluta di operazioni pro-soluto, dato che sta ad indicare una sostanziale fiducia e concentrazione della domanda sui debitori ceduti ed una quota di turnover derivante da operazioni di Supply Chain Finance stabilizzata intorno al 10% del totale degli impieghi.

La concentrazione di operazioni pro-soluto indica la presenza di un mercato spinto da società di elevato standing, le quali, con diverse modalità, facilitano lo smobilizzo di crediti, trasferendo il rischio dal cedente al debitore ceduto.  

Diverse aziende di elevato standing che originano operazioni di factoring operano anche con banche di piccole e medie dimensioni, le quali tuttavia non offrono il servizio factoring pro-soluto, ma operano prevalentemente con linee di anticipo fatture SBF, per motivi riconducibili, a titolo esemplificativo, a: adeguamento del sistema informativo, definizione delle politiche di credito, redazione della contrattualistica, creazione di posizioni organizzative, implementazione di procedure dedicate, strumenti di controllo e obblighi di comunicazione.

Il factoring as a service per le banche di piccole e medie dimensioni

FX12 startup innovativa con sede a Napoli e specializzata nell’invoice trading, a valle di una prolungata sperimentazione, ha messo a punto un modello definito factoring as a service, con il quale qualunque banca di piccole e medie dimensioni può offrire il servizio factoring alla propria clientela direzionale e proporla alle filiere in cui è attualmente presente o intende accrescere la propria presenza.

Grazie alla propria piattaforma integrata, alla società veicolo multicomparto creata ad hoc per l’acquisto di fatture in modalità pro-soluto e ad un set contrattuale collaudato su un ingente numero di operazioni, FX12 è in grado di attivare il factoring di filiera in sei settimane, senza investimenti diretti e con costi interamente variabili.

Come si attiva il servizio di factoring as a service

La procedura di setup del servizio viene svolta a stretto contatto con il management, facilitando la condivisione ed il trasferimento di soluzioni fintech, in modo pratico e diretto.

La fasi per verificare la fattibilità e determinare le dimensioni dell’operazione sono le seguenti:

  1. FX12 effettua un’analisi, a titolo non oneroso, della domanda di circolante generata da specifici clienti direzionali e/o nell’ambito di filiere in cui è presente ovvero ha interesse ad espandersi.
  2. Identifica l’universo dei potenziali debitori ceduti ed effettua un checkup massivo dei cedenti, stimando la willingness to pay, ovvero i prezzi medi di cessione per classi di creditori, i tempi medi di pagamento, la numerosità delle cessioni ed il valore medio.
  3. Predispone il business plan del servizio factoring [2], sul quale la banca potrà decidere il proprio impegno finanziario che può avvenire anche in modo graduale.

Le principali innovazioni del factoring as a service strutturato da FX12 sono:

  • Valutazione del rischio basata su informazioni già in possesso della banca.
  • Tempi per il go to market di circa sei settimane dall’avvio dell’operazione.
  • Nessun costo fisso per la gestione, né investimenti diretti in digitalizzazione.
  • Disponibilità finanziaria concessa alla società veicolo mediante elasticità di cassa, senza emissione di obbligazioni.
  • Gestione del servizio di tesoreria del fondo, con visibilità costante ed immediata dei flussi in uscita ed in entrata.
  • Obblighi di adeguata verifica e comunicazioni in Banca d’Italia assolte dalla società veicolo.
  • Tempi di perfezionamento delle operazioni tra le 48 e le 72 ore intercorrenti dalla proposta di cessione alla disponibilità della liquidità sul conto.

Raccolta della domanda e modalità di ingaggio dei cedenti

L’acquisto fatture viene effettuato ponendo come debitori ceduti i clienti direzionali della banca ovvero operatori rientranti in filiere di cui la stessa dispone di conoscenze dirette. Il rischio di credito è, pertanto, delimitato ad una specifica area tracciata intorno ad un panel di imprese target, le quali grazie all’acquisto effettuato mediante FX12 SPV, contaminano positivamente con il loro merito creditizio i fornitori ed i sub-fornitori i quali possono avere così accesso ad una nuova fonte di liquidità istantanea.

Il sistema di raccolta delle cessioni è di tipo ‘’pull’’, inquanto le aziende creditrici vengono sollecitate dall’helpdesk di FX12 che assiste le imprese e gestisce le proposte sulla base di una preventiva profilazione effettuata sul debitore. Questa procedura standard non esclude operazioni personalizzate su clienti o imprese rientranti nelle filiere obiettivo della banca, creando soluzioni ad hoc volte a correggere tempi di pagamento non idonei ad assicurare un flusso di cassa coerente con le caratteristiche del business.

Tra i comparti che presentano condizioni di pagamento frequentemente disallineate rispetto ai tempi di produzione ed erogazione si segnalano il comparto agricolo, pelletteria di lusso, l’automotive, trasporti su gomma, servizi labour intensive.

Il modello pull si basa sulla catturazione della domanda originata mediante sollecitazione ai creditori segnalati da aziende con elevato merito creditizio (Imprese direzionali) e non sulla raccolta granulare e randomica di proposte formulate da cedenti. Tale circostanza genera una percentuale molto elevata di operazioni perfezionate sulle cessioni proposte -attualmente la media di FX12 è superiore al 90%- limitando i dinieghi e rafforzando quindi lo standing reputazionale della banca.

Il factoring as a service come strumento innovativo di finanza d’impatto

La soluzione pro-soluto e l’acquisto mediante veicolo di cartolarizzazione, segregando gli asset in portafoglio, estende la possibilità di impiego ad aziende con ampio range di merito creditizio, generando finanza ad impatto, in linea con l’SDG 8.3 [3].

Sulla base del track record registrato da FX12 nella fase sperimentale, oltre il 60% dei cedenti che hanno potuto avere accesso a fonti di capitale circolante, avevano riscontrato limitazioni e/o dinieghi rispetto al ricorso a strumenti tradizionali proposti dal sistema bancario ordinario.

[1] Il Comitato di risoluzione unico (SRB) è l’autorità centrale di risoluzione all’interno dell’Unione bancaria, che attualmente comprende 20 paesi della zona euro e la Bulgaria. Insieme alle autorità nazionali di risoluzione delle crisi forma il meccanismo di risoluzione unico. L’SRB lavora a stretto contatto con la Commissione europea, la Banca centrale europea, l’Autorità bancaria europea e le autorità nazionali.

[2] Il business plan indica le seguenti informazioni minime: entità massima del finanziamento necessario per soddisfare la domanda, tasso di interesse applicato dalla banca al finanziamento, tassi applicati ai cedenti per lo smobilizzo pro-soluto, costi di strutturazione del fondo dedicato e di adattamento del set contrattuale, sistema di remunerazione del servizio per FX12. [3] Goal SDGs n° 8.3: Promuovere politiche orientate allo sviluppo, che supportino le attività produttive, la creazione di posti di lavoro dignitosi, l’imprenditoria, la creatività e l’innovazione, e che incoraggino la formalizzazione e la crescita delle piccole-medie imprese, anche attraverso l’accesso a servizi finanziari

Immagine tratta da: © 2021 ENVIRONMENTAL GRAPHITI. ALL RIGHTS RESERVED.

Cover Trends in Extinction from Climate Change | by Alisa Singer – www.environmentalgraphiti.org – © 2018

Pasquale Russiello, laureato in Economia e Gestione delle Imprese alla Federico II è Cultore della materia “Corporate Governance all’Università del Sannio” è iscritto all’Ordine dei Dottori Commercialisti di Napoli dal 1997 e Revisore contabile dal 1999. Ha collaborato con Dresdner Bank e Barclays Bank per la creazione e gestione di…


Iscriviti alla nostra newsletter


Copyright Russiello & Partners © 2021 | Vat Code 07214560638 | Images by Alisa Singer - Environmental Graphiti®

Total
1
Share