Il finanziamento strutturato di filiera come soluzione per la copertura del circolante delle imprese di costruzione
Secondo uno studio condotto dal Consiglio Nazionale Ingegneri (CNI), l’accelerazione degli investimenti avvenuti nel settore dell’edilizia, grazie alla misura SuperEcoBonus, ha permesso di raggiungere al 30 settembre 2021 una spesa pari a euro 7,5 miliardi.
Il trend degli ultimi mesi induce a ritenere che nel 2021, gli impieghi di spesa possano raggiungere almeno 9 Mld.
Considerato che per l’avvio di nuovi investimenti il fabbisogno di circolante si attesta in media sul 20%[1] dell’ammontare dell’intervento, gli impieghi di spesa in crescita si tradurranno in una domanda di liquidità da parte delle imprese di costruzione pari a circa 1,8 Mld a fine 2021.

Tale domanda di circolante va a canalizzarsi verso imprese di costruzioni di diverse dimensioni e, a cascata, nell’indotto.
Sebbene la possibilità di cedere i bonus ad operatori specializzati, dopo alcune incertezze iniziali, stia diventando sempre più una routine, restano comunque a carico delle imprese di costruzioni una serie di anticipazioni finanziarie legate all’avvio del cantiere e agli oneri connessi. I tempi per i check up amministrativi e la produzione dei set documentali necessari per la liquidazione dei crediti generano, inoltre, un fabbisogno di circolante strutturale, la cui entità non è agevolmente predeterminabile.
Per la copertura dei suindicati fabbisogni, correlati all’entità ed alla complessità dei lavori, è possibile intervenire con una struttura finanziaria dedicata, messa a punto e già positivamente sperimentata da Russiello & Partners, che consente di:
• Massimizzare l’utilizzo della garanzia offerta dal Fondo Centrale di Garanzia (“FCG”);
• Distribuire in modo equo il rischio all’interno della filiera;
• Accrescere il merito creditizio degli operatori impegnati a cogliere la irripetibile occasione di mercato generata dagli incentivi fiscali.
Tale struttura, definita Finanziamento Strutturato di Filiera (“FSF”), consiste nella creazione di portafogli di crediti originati da imprese di costruzioni che si configurano come “General contractor” (GC) finanziabili sia dagli istituti bancari che effettuano cartolarizzazioni sintetiche sia da altri istituti interessati ad acquisire in blocco pacchetti di clienti.
Mediante il frazionamento del rischio e la creazione di un sistema di generazione di fonti di circolante, che prevede il coinvolgimento di tutta la filiera e dei subfornitori chiamati a partecipare al business ed alla crescita indotta dal SuperEcoBonus, il finanziamento strutturato di filiera aumenta la capacità di indebitamento a livello sistemico, riducendo il rischio per i finanziatori, i quali possono erogare gli impieghi granulari e ottimizzare il ricorso al FCG.
Come funziona il finanziamento strutturato di filiera
Il finanziamento strutturato di filiera parte su impulso di un’azienda, in genere il GC, la quale si pone in contatto diretto col mercato finale ed assume tutti i rischi commerciali dell’operazione. Il GC, a seguito di un’accurata verifica del margine di contribuzione generato ai propri fornitori, con il FSF può proporre la creazione di un portafogli di finanziamenti composto dai propri debiti, al fine di facilitarne lo smobilizzo.
Il processo si perfeziona con la eventuale fornitura di una garanzia esplicita ed aggiuntiva da parte del GC alla banca che effettua l’operazione.
Il nuovo strumento prevede, in sintesi, l’anticipazione in blocco dei crediti vantati dai fornitori che operano in filiera, verso il General Contractor per la fornitura di materie prime o prestazioni eseguite per cantieri in fase di start up. Il GC, a fronte del finanziamento erogato ai propri fornitori, si impegna, a sua volta, a canalizzare l’importo dovuto in un periodo compreso tra i 18 ed i 36 mesi sul conto corrente acceso dalla banca ed a sostenere tutti gli oneri connessi all’operazione.
Con il finanziamento strutturato di filiera, il GC trasforma uno stock di debiti correnti in passività non finanziarie oltre 12 mesi, migliorando il proprio margine di struttura, senza intaccare la propria posizione finanziaria netta.
Analisi del rischio e target dello strumento
A rafforzare lo strumento, soccorrono i nuovi sistemi di rilevazione del rating massivo, i quali consentono un pre-screening globale, estendendo il calcolo del rating a tutti i fornitori ed al committente. Tale analisi viene eseguita mediante utilizzo dell’algoritmo MORE SCORE[2], che consente in modo rapido ed efficace, di semplificare la valutazione iniziale del sistema bancario e di determinare un plafond per ciascuna operazione.
Lo strumento fornisce altresì la possibilità di estinguere parte dei crediti con lo sconto in fattura fornendo un’ulteriore leva alla finanziabilità di questo genere di operazioni.
I fornitori, dal canto loro, mettono a disposizione una parte del proprio merito creditizio e del plafond FCG per finanziare operazioni che richiedono una leva più spinta rispetto a quella che il solo General Contractor è in grado di mettere a disposizione.
L’entità del plafond messo a disposizione dal FCG prevede, infatti, un massimale
sovradimensionato per le piccole aziende ed è insufficiente per supportare la crescita dei General Contractor che agiscono come interfaccia diretta verso il mercato.
Come effettuare la fattibilità preliminare
- Valutazione di massima finalizzata a conoscere l’entità dell’operazione, il numero di fornitori interessati e l’importo medio di ciascun finanziamento.
- Stima della rischiosità del portafogli, definizione della orientativa percentuale attesa di prime perdite (Loss Given Default) da coprire eventualmente con il collaterale, in alternativa al FCG.
- Avvio delle istruttorie con accompagnamento fino all’erogazione del finanziamento bancario.
Vantaggi dello strumento
Grazie alla protezione aggiuntiva, l’istituto finanziatore eroga ottenendo un maggior capital relief rispetto alle operazioni ordinarie e gestendo l’operazione per “portafogli” entra in contatto, di volta in volta, con un rilevante numero di nuovi clienti.
I fornitori mettono al servizio del GC una parte del loro merito creditizio, trasformando l’esposizione creditizia in disponibilità liquide, ottenendo, inoltre: una maggiore fidelizzazione del rapporto commerciale e una possibile revisione favorevole delle condizioni di vendita. Il General Contractor, inoltre, può sia liquidare in via anticipata le fatture in scadenza sia riconoscere eventuali acconti sulle lavorazioni da effettuarsi in base ai cronoprogrammi condivisi[4].
La soluzione si configura pertanto come un’ipotesi win, win, win in quanto:
La banca eroga in blocco, acquisendo più clienti con un’istruttoria condivisa.
I fornitori possono azzerare la loro quota di “fabbisogno di circolante” impegnata per il GC.
Il GC trasforma un debito corrente in una nuova forma di “debito di filiera” a medio termine e, soprattutto, non finanziario.
I finanziamenti strutturati di filiera, così come impostati da Russiello & Partners, possono essere istruiti concretamente mediante la piattaforma www.tranchedcover.com, e costituiscono una soluzione alternativa al ricorso massivo al credito, che sconta le limitazioni previste dalla capacità di indebitamento individuale imposte dal sistema bancario.

[1] Dato statistico su un campione selezionato da Russiello & Partners.
[2] Il Rating Multi Objective Rating Evaluation (MORE), sviluppato da ModeFinance, consente di valutare lo stato di salute dell’impresa, tramite un’opinione sul merito creditizio per classi di rischio.
[3] Capital Relief ovvero un’attenuazione del rischio legati ai capitali.
[4] Pipeline ovvero il flusso di potenziali contratti, con clienti nuovi o anche già acquisiti, che l’azienda sta sviluppando.
Images by Alisa Singer – Environmental Graphiti®