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Il factoring as a service di FX12 come strategia di sviluppo per le banche europee di piccole e medie dimensioni

Le banche europee di piccole e medie dimensioni svolgono un ruolo decisivo per le economie territoriali e lo sviluppo imprenditoriale di interesse locale.


Come riportato dal Single Resolution Board (“SRB”)[1] nell’ultimo report “Pianificazione della risoluzione e gestione della crisi delle banche di piccole e medie dimensioni nel 2022 e 2023 , l’universo degli operatori bancari di piccole e medie dimensioni è composto da circa 2000 entità attive in Europa al 1° gennaio 2023.

Nel LSI Supervision Report 2022, viene confermata la continua crescita del patrimonio medio che ha raggiunto a una quota pari al 18% del totale delle attività bancarie nell’area dell’euro, in aumento rispetto al 2015 (16,7%). Il peso del settore degli enti di piccole e medie dimensioni varia notevolmente su base geografica, mentre in Lussemburgo e Germania pesano circa il 40%, in Italia rappresentano un valore pari alla media europea, molto meno rilevante è la presenza in paesi come la Grecia (3,5%) e la Francia (2,9%).

LSI supervision report 2022 Chart 2 – Market share of SIs and LSIs by country

Il comparto delle banche di piccole e medie dimensioni agisce con modelli di business molto diversificati, partendo dalla situazione in Italia, il comparto presenta un significativo potenziale inespresso in particolare per quanto riguarda il finanziamento del circolante con un particolare focus sul factoring ed il credito di filiera.

Il mercato del factoring in Italia

In base alle ultime rilevazioni periodiche Assifact, il mercato in Italia ha raggiunto a novembre i 251 Miliardi di impieghi, coperti per l’85% circa da dieci grandi società di factoring con turnover superiore ai 5 Miliardi e la restante quota suddivisa tra numerosi altri operatori con turnover di piccole dimensioni.

Fonte – Assifact – Relazione preliminare di Novembre 2023    |          Elaborazione R&P su dati Assifact

Gli aspetti del mercato del factoring che si intende evidenziare, vedono una prevalenza assoluta di operazioni pro-soluto, dato che sta ad indicare una sostanziale fiducia e concentrazione della domanda sui debitori ceduti ed una quota di turnover derivante da operazioni di Supply Chain Finance stabilizzata intorno al 10% del totale degli impieghi.

La concentrazione di operazioni pro-soluto indica la presenza di un mercato spinto da società di elevato standing, le quali, con diverse modalità, facilitano lo smobilizzo di crediti, trasferendo il rischio dal cedente al debitore ceduto.  

Diverse aziende di elevato standing che originano operazioni di factoring operano anche con banche di piccole e medie dimensioni, le quali tuttavia non offrono il servizio factoring pro-soluto, ma operano prevalentemente con linee di anticipo fatture SBF, per motivi riconducibili, a titolo esemplificativo, a: adeguamento del sistema informativo, definizione delle politiche di credito, redazione della contrattualistica, creazione di posizioni organizzative, implementazione di procedure dedicate, strumenti di controllo e obblighi di comunicazione.

Il factoring as a service per le banche di piccole e medie dimensioni

FX12 startup innovativa con sede a Napoli e specializzata nell’invoice trading, a valle di una prolungata sperimentazione, ha messo a punto un modello definito factoring as a service, con il quale qualunque banca di piccole e medie dimensioni può offrire il servizio factoring alla propria clientela direzionale e proporla alle filiere in cui è attualmente presente o intende accrescere la propria presenza.

Grazie alla propria piattaforma integrata, alla società veicolo multicomparto creata ad hoc per l’acquisto di fatture in modalità pro-soluto e ad un set contrattuale collaudato su un ingente numero di operazioni, FX12 è in grado di attivare il factoring di filiera in sei settimane, senza investimenti diretti e con costi interamente variabili.

Come si attiva il servizio di factoring as a service

La procedura di setup del servizio viene svolta a stretto contatto con il management, facilitando la condivisione ed il trasferimento di soluzioni fintech, in modo pratico e diretto.

La fasi per verificare la fattibilità e determinare le dimensioni dell’operazione sono le seguenti:

  1. FX12 effettua un’analisi, a titolo non oneroso, della domanda di circolante generata da specifici clienti direzionali e/o nell’ambito di filiere in cui è presente ovvero ha interesse ad espandersi.
  2. Identifica l’universo dei potenziali debitori ceduti ed effettua un checkup massivo dei cedenti, stimando la willingness to pay, ovvero i prezzi medi di cessione per classi di creditori, i tempi medi di pagamento, la numerosità delle cessioni ed il valore medio.
  3. Predispone il business plan del servizio factoring [2], sul quale la banca potrà decidere il proprio impegno finanziario che può avvenire anche in modo graduale.

Le principali innovazioni del factoring as a service strutturato da FX12 sono:

  • Valutazione del rischio basata su informazioni già in possesso della banca.
  • Tempi per il go to market di circa sei settimane dall’avvio dell’operazione.
  • Nessun costo fisso per la gestione, né investimenti diretti in digitalizzazione.
  • Disponibilità finanziaria concessa alla società veicolo mediante elasticità di cassa, senza emissione di obbligazioni.
  • Gestione del servizio di tesoreria del fondo, con visibilità costante ed immediata dei flussi in uscita ed in entrata.
  • Obblighi di adeguata verifica e comunicazioni in Banca d’Italia assolte dalla società veicolo.
  • Tempi di perfezionamento delle operazioni tra le 48 e le 72 ore intercorrenti dalla proposta di cessione alla disponibilità della liquidità sul conto.

Raccolta della domanda e modalità di ingaggio dei cedenti

L’acquisto fatture viene effettuato ponendo come debitori ceduti i clienti direzionali della banca ovvero operatori rientranti in filiere di cui la stessa dispone di conoscenze dirette. Il rischio di credito è, pertanto, delimitato ad una specifica area tracciata intorno ad un panel di imprese target, le quali grazie all’acquisto effettuato mediante FX12 SPV, contaminano positivamente con il loro merito creditizio i fornitori ed i sub-fornitori i quali possono avere così accesso ad una nuova fonte di liquidità istantanea.

Il sistema di raccolta delle cessioni è di tipo ‘’pull’’, inquanto le aziende creditrici vengono sollecitate dall’helpdesk di FX12 che assiste le imprese e gestisce le proposte sulla base di una preventiva profilazione effettuata sul debitore. Questa procedura standard non esclude operazioni personalizzate su clienti o imprese rientranti nelle filiere obiettivo della banca, creando soluzioni ad hoc volte a correggere tempi di pagamento non idonei ad assicurare un flusso di cassa coerente con le caratteristiche del business.

Tra i comparti che presentano condizioni di pagamento frequentemente disallineate rispetto ai tempi di produzione ed erogazione si segnalano il comparto agricolo, pelletteria di lusso, l’automotive, trasporti su gomma, servizi labour intensive.

Il modello pull si basa sulla catturazione della domanda originata mediante sollecitazione ai creditori segnalati da aziende con elevato merito creditizio (Imprese direzionali) e non sulla raccolta granulare e randomica di proposte formulate da cedenti. Tale circostanza genera una percentuale molto elevata di operazioni perfezionate sulle cessioni proposte -attualmente la media di FX12 è superiore al 90%- limitando i dinieghi e rafforzando quindi lo standing reputazionale della banca.

Il factoring as a service come strumento innovativo di finanza d’impatto

La soluzione pro-soluto e l’acquisto mediante veicolo di cartolarizzazione, segregando gli asset in portafoglio, estende la possibilità di impiego ad aziende con ampio range di merito creditizio, generando finanza ad impatto, in linea con l’SDG 8.3 [3].

Sulla base del track record registrato da FX12 nella fase sperimentale, oltre il 60% dei cedenti che hanno potuto avere accesso a fonti di capitale circolante, avevano riscontrato limitazioni e/o dinieghi rispetto al ricorso a strumenti tradizionali proposti dal sistema bancario ordinario.

[1] Il Comitato di risoluzione unico (SRB) è l’autorità centrale di risoluzione all’interno dell’Unione bancaria, che attualmente comprende 20 paesi della zona euro e la Bulgaria. Insieme alle autorità nazionali di risoluzione delle crisi forma il meccanismo di risoluzione unico. L’SRB lavora a stretto contatto con la Commissione europea, la Banca centrale europea, l’Autorità bancaria europea e le autorità nazionali.

[2] Il business plan indica le seguenti informazioni minime: entità massima del finanziamento necessario per soddisfare la domanda, tasso di interesse applicato dalla banca al finanziamento, tassi applicati ai cedenti per lo smobilizzo pro-soluto, costi di strutturazione del fondo dedicato e di adattamento del set contrattuale, sistema di remunerazione del servizio per FX12. [3] Goal SDGs n° 8.3: Promuovere politiche orientate allo sviluppo, che supportino le attività produttive, la creazione di posti di lavoro dignitosi, l’imprenditoria, la creatività e l’innovazione, e che incoraggino la formalizzazione e la crescita delle piccole-medie imprese, anche attraverso l’accesso a servizi finanziari

Immagine tratta da: © 2021 ENVIRONMENTAL GRAPHITI. ALL RIGHTS RESERVED.

Cover Trends in Extinction from Climate Change | by Alisa Singer – www.environmentalgraphiti.org – © 2018


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IncassaOra® la piattaforma fintech che promuove inclusione finanziaria e genera impatti ESG.

Con la cartolarizzazione dei crediti in bonis, si amplia la platea delle aziende che possono cedere fatture in modalità pro-soluto.


FX12, la fintech specializzata nell’invoice trading rivolto alle aziende ubicate nelle regioni centro-meridionali, partecipata dalla Banca Popolare del Cassinate, da CDP Venture Sgr e Confeserfidi scarl, sta aumentando a grande velocità sulla propria piattaforma IncassaOra® i volumi di acquisto di fatture commerciali.

Grazie ad una innovativa modalità di finanziamento erogato dalla Banca Popolare del Cassinate ed all’acquisto mediante un veicolo di cartolarizzazione assistito da Zenith SpA in qualità di Master Servicer, la piattaforma realizzata da FX12, oltre a sterilizzare le esternalità negative evidenziate dalla Banca d’ Italia nell’ultimo occasional paperI divari territoriali nell’accesso delle imprese italiane al credito” [1] genera impatti ESG certificabili.

Per quanto riguarda le variabili esterne che influenzano il credito, Banca d’Italia conclude affermando che “La rimozione o, perlomeno, l’attenuazione di tali diseconomie esterne, renderebbe le condizioni di accesso al credito praticate alle imprese meridionali maggiormente coerenti rispetto alle specifiche caratteristiche delle imprese stesse e meno influenzate dalle specificità del contesto in cui le aziende operano.” IncassaOra®, soluzione messa a punto da FX12, va proprio in tale direzione, mitigando la sfiducia verso gli impieghi indotta dai ritardi della giustizia civile e dalla scarsa dotazione di capitale sociale.

Le operazioni realizzate su IncassaOra® hanno, inoltre, un impatto certo e determinabile in termini di sostenibilità, consentendo di raggiungere il Goal 8 [2], indicatore 8.10 – Rafforzare la capacità degli istituti finanziari interni per incoraggiare e aumentare l’utilizzo di servizi bancari, assicurativi e finanziari per tutti, in quanto facilitano, di fatto, l’accesso alla quasi totalità delle imprese a fonti di capitale circolante.

L’impatto viene originato da aziende orientate alla sostenibilità e disponibili al riconoscimento dei debiti verso i propri fornitori, anche quelli con merito creditizio basso o nullo. Grazie al riconoscimento del debito, l’intera filiera originata da aziende di elevato standing, può accelerare i tempi di incasso, generando impatti misurabili mediante tre KPI:

(1) Riduzione quantificata in giorni dei tempi di pagamento ai fornitori;

(2) Risorse finanziarie erogate ad aziende con probabilità di default superiore alla media;

(3) Numero di fornitori ai quali viene consentito l’accesso al credito.

I parametri suindicati sono aggiornati in tempo reale e possono essere visionati da remote mediante l’accesso ad un cruscotto dedicato, i risultati sono inseribili in qualunque momento nei bilanci e nelle dichiarazioni non finanziarie.

Per innescare i suddetti impatti, è sufficiente che le aziende interessate riconoscano i debiti vantati dai propri fornitori, consentendone la cessione mediante IncassaOra®.

Ad oggi, FX12 ha ridotto i tempi di pagamento per complessivi 20,3 anni, canalizzando il 56% della provvista e consentendo le anticipazioni a 45 aziende con rating al di sotto della media, dando così un importante impulso in ambito finanziario al Target SDGs 8.10, in grande difficoltà in Italia e nelle regioni meridionali in particolare.

[1] Banca d’Italia – Occasional papers n° 710 “I divari territoriali nell’accesso delle imprese italiane al credito”  

[2] Obiettivo 8: Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti.

Immagine Biodiversity at risk – Habitat Loss

Credits © 2021 ENVIRONMENTAL GRAPHITI. ALL RIGHTS RESERVED.


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FX12 la fintech che guarda al sud Italia va a regime

A pochi mesi dal rilascio di IncassaOra®, FX12 ha ridotto di oltre otto anni i tempi di attesa dei pagamenti.

L’idea di creare una piattaforma di invoice trading rivolta in prevalenza alle aziende meridionali, è nata a seguito della riscontrata assenza di evoluzioni sostanziali sui criteri di valutazione del merito creditizio, introdotte dai principali operatori fintech.

Le innovazioni apportate dalle piattaforme dedicate all’acquisto fatture, essendo sostanzialmente di processo, sono risultate, nella prassi, poco distruptive delle solide barriere all’ingresso del sistema bancario tradizionale.

Le ragioni delle ridotte differenze sostanziali con gli operatori finanziari tradizionali, si ritiene risiedano essenzialmente nelle politiche di impiego basate su provvista proveniente da fondi di debito, i quali, al loro volta, richiedono una protezione rilasciata da assicurazioni di elevato standing. Tale modello, molto diffuso tra le piattaforme di invoice trading generaliste, non consente di incidere sulla crescente domanda di finanza proveniente da soggetti underbanked.

Spostando il rischio dagli investitori diretti ai fornitori di garanzia, si crea una moltiplicazione dei requisiti di accesso con conseguente restringimento dell’universo dei soggetti potenzialmente finanziabili.

L’indicatore chiave della limitata efficacia di questo approccio è l’elevata percentuale di rigetti delle richieste formulate via web, con conseguente sfiducia verso gli strumenti innovativi e la finanza digitale in generale.

FX12, start up innovativa nata a Napoli e finanziata da CDP SGR e Confeserfidi, ha basato la propria strategia di sviluppo su quanto appreso a valle del reverse engineering della situazione attuale, dalla quale è emerso che:

  1. Se i criteri di finanziabilità di un richiedente sono i medesimi del sistema bancario ed i tassi applicati sono analoghi, significa che la piattaforma non propone un’innovazione di prodotto, ma di processo.
  2. Nel credito di filiera, il rischio va calcolato sul debitore, se il debitore ha una probabilità di default molto bassa e buoni requisiti reputazionali, la garanzia esterna può non essere necessaria.
  3. I crediti vantati verso clienti con elevato merito creditizio sono ‘’contagiati’’ dalle informazioni positive di questi ultimi, per cui sono deduttivamente di buona qualità.
  4. Le imprese poco/per nulla bancabili che vantano crediti riconosciuti verso imprese di elevato standing, possono beneficiare del rating dei propri debitori.
  5. Il rafforzamento competitivo che si ottiene accelerando i pagamenti in una filiera, è direttamente correlato alla quota di aziende che, pur avendo un limitato accesso alle fonti di finanziamento tradizionali, ottiene lo stesso un finanziamento del capitale circolante .

FX12 ha, quindi, identificato il proprio target focalizzandosi esclusivamente sui fornitori di imprese di elevato standing e le operazioni di filiera, stimolando il superamento delle valutazioni di merito ”stand alone’‘ a favore di una diversa lettura della formazione del rischio, analizzato in una dimensione allargata al sistema economico nel quale le singole aziende operano.

Da ciò, con il prezioso ausilio della piattaforma Tigran realizzata da Modefinance sono state definite analisi più puntuali, che, pur rispettando gli esiti degli algoritmi valutativi, vengono integrate da un approccio ‘’geometrico’’. In concreto,

FX12 punta il compasso sulle buone aziende meridionali e propone l’accelerazione degli incassi ai fornitori, in particolare a quelli con non agevole accesso al credito ordinario.

Tale approccio, adottato nel pieno rispetto della normativa comunitaria ECSP grazie alla efficace integrazione con i servizi di pagamenti offerti da Lemonway , ha consentito di proporre operazioni di smobilizzo anche a società neocostituite che non avevano ancora un bilancio depositato, a quelle che presentavano una probabilità di default elevata, alle associazioni non ancora iscritte al RUNTS.

I risultati al mese di agosto sono: oltre 70 operazioni erogate in media entro 72 ore dal closing, pagamenti accelerati di oltre 8 anni, perdite su crediti 0 (zero), rendimenti medi per gli investitori a doppia cifra, finanza erogata ad aziende che non avevano alcun accesso al credito oltre il 40% degli impieghi, ritardi sui pagamenti previsti di 8 giorni, anticipo rispetto ai tempi programmati di 25 giorni.

Aspetto non trascurabile, un solo diniego per limitazioni legate all’ accensione del conto, per cui nessuna aspettativa disattesa ed iniezione di fiducia verso la finanza digitale, intesa come tecnologia in grado di accelerare le valutazioni e creare nuove opportunità grazie ad una lettura innovativa delle informazioni disponibili.

FX12, con IncassaOra, propone quindi un servizio fintech innovativo, ma nel pieno rispetto della sensibilità di coloro che formulano le richieste, nella consapevolezza che, dietro ogni richiesta di anticipazione, c’è sempre un esigenza, più o meno impellente, di liquidità.




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La cessione di crediti scaduti pro-soluto mediante piattaforme fintech

Criteri di determinazione del prezzo di cessione ed inerenza quantitativa della perdita


La deducibilità della differenza tra il valore facciale dei crediti, oggetto di cessione pro-soluto, ed il corrispettivo incassato dalla vendita è stata oggetto di specifica trattazione da parte della Corte di Cassazione, la quale con ordinanza n. 2229, pubblicata il 25 gennaio 2022, ha fornito importanti indicazioni sui criteri da adottare.

L’ordinanza è riferita ad un’articolata operazione di customer financing e liberazione di pregresse garanzie sottostanti tra la multinazionale Ericsson e la Deutsche Bank, ma i principi affermati sono applicabili a qualunque vendita di crediti pro-soluto di fatture scadute ad un prezzo di mercato che genera un costo per l’azienda cedente.

Nell’inquadrare l’operazione, fermo restando i casi dall’art. 101 comma 5[i], l’ordinanza esplicita che per dimostrare l’inerenza quantitativa degli oneri della cessione, ovvero la congruità del prezzo di vendita del credito, “è necessario che si dimostri che tale cessione corrisponda ad una effettiva riduzione di valore reale del credito stesso”.

Per beneficiare della detrazione della perdita maturata con il perfezionamento di un trasferimento ad un corrispettivo al di sotto della pari, occorre fornire elementi attendibili, rappresentativi della effettiva riduzione di valore del credito. L’ordinanza afferma infatti che, senza una valutazione contestualizzata basata su elementi certi e precisi – ex art. 101 comma 5 TUIR –, il prezzo di cessione potrebbe assumere un valore arbitrario e pertanto potenzialmente “vile”, rendendo il differenziale non deducibile.

L’indeterminatezza del criterio di valutazione del prezzo di vendita comporta pertanto l’insorgere di dubbi potenziali sull’effettivo vantaggio per il cedente, facendo perdere all’operazione il carattere di economicità e di funzionalità alla produzione del reddito.

La cessione pro-soluto è dunque possibile e la perdita derivante dallo smobilizzo del credito è detraibile, purché “la società che ha effettuato la cessione di credito pro soluto […]” sia in grado di “rappresentare le ragioni di convenienza economica che hanno determinato l’accettazione di un corrispettivo molto inferiore al valore nominale dei crediti ceduti”.

Al fine di fornire elementi idonei a identificare la sussistenza della convenienza economica della cessione, ovvero di assicurare la detraibilità della differenza tra il corrispettivo percepito e il valore nominale, sono state svolte alcune considerazioni da cui è scaturito un criterio di calcolo potenzialmente impiegabile per il riscontro dell’inerenza quantitativa e la cessione di fatture anche mediante le piattaforme di invoice trading.

  1. Verifica del superamento della soglia di rilevanza

    Il primo passaggio riguarda la determinazione dell’entità del ritardo accumulato dal debitore. Secondo le recenti indicazioni in materia di posizioni deteriorate, si considerano a rischio default tutti i crediti commerciali vantati verso operatori privati se scaduti da 90 giorni e verso soggetti pubblici se scaduti da 180 giorni. La soglia di ritardo prevista per il sistema bancario, si ritiene costituisca un riferimento appropriato da utilizzare quale parametro per dar corso ad una cessione del credito al di sotto della pari.
    Oltre alla perdita di valore del credito con l’aumento dell’anzianità e il perdurare del ritardo di pagamento rispetto alla scadenza contrattuale, occorre tener conto anche dei danni indiretti derivanti dal mancato turnover del capitale circolante.
    L’ordinanza menziona “ragioni di convenienza economica”, ma la decisione di cedere un credito scaduto viene presa anche analizzando casi di necessità/opportunità finanziaria, ovvero valutando i vantaggi di incassare subito, evitando tempi incerti e/o di sopportare costi legali.

  2. Coefficiente di gravità del ritardo di pagamento

    Assunto che una volta superati i limiti previsti per le posizioni deteriorate è ragionevole prevedere che quel dato credito abbia un valore di mercato inferiore a quello nominale, il secondo parametro da determinare è l’entità del ritardo.
    Il dato quantitativo espresso in giorni appare poco esplicativo della gravità della situazione, per tale motivo si ritiene opportuno contestualizzare il ritardo in base alle medie disponibili. Una volta individuato il benchmark, in genere territoriale, per quella data posizione, è possibile definire un moltiplicatore di ritardo dato dal rapporto tra il numero di giorni intercorsi dalla scadenza contrattuale e i tempi medi di pagamento nel settore pubblico o privato, desumibili da fonti ufficiali[ii]

  3. Rating, probabilità di default e presenza di pregiudiziali del debitore

    Grazie ai nuovi sofisticati sistemi di valutazione di solvibilità, tra i quali quello offerto dalla piattaforma Tigran®[iii], è possibile ottenere sia un rating ESMA, sia la probabilità di default del debitore cui è stata emessa la fattura oggetto di cessione.
    Questi parametri – rating, probabilità di default e pregiudiziali – sono elementi essenziali ai fini della valutazione del prezzo di cessione del credito, in quanto le aspettative di rendimento da parte del potenziale acquirente non possono che essere strettamente correlate al rischio di perdita totale o parziale del prezzo di acquisto del credito, rischio che i parametri oggettivi ottenibili da piattaforme specializzate riescono a perimetrare.

  4. Costo del capitale circolante per il potenziale cedente

    Ciascun cedente che ha in pancia un credito verso operatori privati o pubblici, scaduto da oltre 90 o 180 giorni, sopporta per ogni giorno di ritardo un costo finanziario per il mancato turnover del capitale circolante.
    Laddove non siano prevedibili i tempi di incasso per l’assenza o la scarsa attendibilità delle proposte di pagamento, il creditore deve stimare una componente aggiuntiva, parametrata al costo finanziario del ritardo di pagamento, ipotizzando tempi di incasso pari al ritardo accumulato al momento della cessione ed un costo finanziario annuo rapportato ai tassi medi passivi applicati su finanziamenti a breve.

Ciò premesso, per determinare l’inerenza del costo di cessione di un credito scaduto, è possibile adottare il seguente algoritmo:

In aggiunta alla suindicata ipotesi di calcolo, le piattaforme di invoice trading come IncassaOra®, realizzata da FX12®, forniscono in tempo reale i dati sulla probabilità di default, i tempi medi di incasso dei benchmark ed il costo del debito del cedente in base al rating, consentendo di ottenere agevolmente un ragionevole prezzo di acquisto di mercato.

Tale prezzo teorico, viene sottoposto ad un’ulteriore verifica di congruità, mediante la proposta di cessione sulle piattaforme basate su meccanismi ad asta, le quali forniscono un dato oggettivo sul valore di mercato del credito, costituito dalla willingness to pay da parte dei potenziali acquirenti.

Facendo riferimento ai chiarimenti esposti nell’ordinanza 2229, si ritiene che le attività svolte da piattaforme fintech come FX12, in grado di fornire un criterio di inerenza quantitativa del costo di cessione e ottenere un’effettiva proposta di acquisto mediante meccanismi d’asta, costituiscano un duplice solido giustificativo della valutazione posta alla base della convenienza economica della cessione pro-soluto di un dato credito. 


[i] Articolo 101 comma 5 TUIR – Le perdite di beni di cui al comma 1, commisurate al costo non ammortizzato di essi, e le perdite su crediti, diverse da quelle deducibili ai sensi del comma 3 dell’articolo 106, sono deducibili se risultano da elementi certi e precisi e in ogni caso, per le perdite su crediti, se il debitore è assoggettato a procedure concorsuali o ha concluso un accordo di ristrutturazione dei debiti omologato ai sensi dell’articolo 182-bis del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267 o un piano attestato ai sensi dell’articolo 67, terzo comma, lettera d), del Regio decreto 16 marzo 1942, n. 267 o è assoggettato a procedure estere equivalenti, previste in Stati o territori con i quali esiste un adeguato scambio di informazioni. Ai fini del presente comma, il debitore si considera assoggettato a procedura concorsuale dalla data della sentenza dichiarativa del fallimento o del provvedimento che ordina la liquidazione coatta amministrativa o del decreto di ammissione alla procedura di concordato preventivo o del decreto di omologazione dell’accordo di ristrutturazione o del decreto che dispone la procedura di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi o, per le procedure estere equivalenti, dalla data di ammissione ovvero, per i predetti piani attestati, dalla data di iscrizione nel registro delle imprese. Gli elementi certi e precisi sussistono in ogni caso quando il credito sia di modesta entità e sia decorso un periodo di sei mesi dalla scadenza di pagamento del credito stesso. Il credito si considera di modesta entità quando ammonta ad un importo non superiore a 5.000 euro per le imprese di più rilevante dimensione di cui all’articolo 27, comma 10, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e non superiore a 2.500 euro per le altre imprese. Gli elementi certi e precisi sussistono inoltre quando il diritto alla riscossione del credito è prescritto. Gli elementi certi e precisi sussistono inoltre in caso di cancellazione dei crediti dal bilancio operata in applicazione dei principi contabili.

[ii] I tempi medi di pagamento ed i relativi ritardi sono calcolati periodicamente da diversi operatori specializzati tra cui CRIF e CRIBIS per il settore privato e MEF per il comparto pubblico.

[iii] Si veda ad esempio la piattaforma Tigran® realizzata da Modefinance e utilizzata da società specializzate nell’invoice trading quali FX12 proprietario di IncassaOra®.

FONTI:
Ordinanza Corte di Cassazione n. 2229 del 2022.
Nota chiarimenti Banca d’Italia 15 febbraio 2021.
MEF – Tempi di pagamento nel settore pubblico.
CRIBIS – Gestione crediti commerciali privati.

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FX12 lancia IncassaOra®

FX12 lancia IncassaOra®

La piattaforma di factoring digitale aperta ad investitori corporate e privati

FX12, la fintech napoletana nata all’interno dell’incubatore Campania NewSteel, finanziata da CDP SGR e Confeserfidi, ha avviato l’acquisto di fatture in modalità completamente digitalizzata.

A seguito dell’abilitazione presso la Banca di Francia come agente di Lemonway, uno dei principali istituti di pagamento europei, FX12 con la propria piattaforma IncassaOra® consente la cessione di crediti vantati da aziende di ogni dimensione verso società di elevato standing.

Grazie ad un approccio incentrato sul credito di filiera e ad innovativi criteri di rating basati sull’adozione del More Score certificato ESMA, FX12 è tra le prime società in Europa ad avere messo a punto una soluzione di acquisto crediti e smobilizzo fatture in linea con le nuove normative comunitarie in materia di crowdfunding e finanza digitale.

Focalizzata sul mercato delle regioni meridionali, strutturalmente penalizzato dall’accesso al credito bancario, su IncassaOra® ciascuna impresa potrà perfezionare cessioni fino a 5 Milioni e gli investimenti potranno essere effettuati da società appartenenti a filiere, da capogruppo e partecipate e da investitori privati.

La principale novità è costituita dall’apertura ai privati che con IncassaOra® avranno la possibilità di immettere liquidità nell’economia reale, contribuire al rafforzamento competitivo di filiere strategiche ed ottenere rendimenti ben superiori a quelli attualmente riconosciuti dal mercato.

La piattaforma creata da FX12 si caratterizza per la semplicità di funzionamento e la velocità dei flussi, ottenuta grazie ad accordi con aziende di elevato standing interessate a facilitare lo smobilizzo “istantaneo” dei crediti ai propri fornitori.

FX12 per facilitare l’ingresso nel mercato della finanza digitale e la sperimentazione del credito di filiera, realizza dossier dedicati per specifiche aziende che prevedono l’analisi del rating dei fornitori, la stima del fabbisogno di circolante e il possibile range di rendimento degli impieghi.

Per approfondimenti contattare lo 081 7352503 oppure scrivere a desk@fx12.it.

Il flusso di IncassaOra®


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